Bernini. Roma e la sua architettura
Il 27/05/2020 in piena pandemia a causa del Coronavirus Papa Francesco ha concesso l’indulgenza plenaria dai peccati durante la benedizione Urbi et Orbi in una piazza San Pietro Deserta, momento storico!!
Un'immagine potentissima, un messaggio trasmesso in mondovisione rafforzato da una cornice surreale potentissima: il Papa, dopo aver salito le scale del sagrato di Piazza San Pietro, ha pregato sostanzialmente solo in una piazza vuota, ma piena di misticità. Un'immagine impressionante se si pensa che la piazza ha accolto più di 300.000 persone. Chi più chi meno, credo che un po’ tutti siano stati toccati nell’animo da queste immagini, per due aspetti di uguale importanza, il primo indubbiamente è il calore e la vicinanza che ha trasmesso Papa Francesco, il secondo è la maestosità del Vaticano e piazza San Pietro.
Questo evento mi ha fatto riflettere sull’importanza che hanno sempre avuto Artisti, Architetti, Scultori, Urbanisti nella storia e di quanto il bello debba essere presente in ognuno di noi, il design ancora non esisteva ma se ci pensate il design è l’unione di una parte di tutte queste figure elencate. Gian Lorenzo Bernini, pittore, scultore, scenografo, architetto ed urbanista, insomma un Artista poliedrico e multiforme, è considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca e come non si è potuto pensare a lui guardando le immagini trasmesse ieri? Imponente, un autentico capolavoro d’architettura e di precisione, quasi si pensa che sia stata una mano divina ad accompagnare il Bernini (ma forse in tutti i capolavori presenti nel Vaticano) nella progettazione e realizzazione di quest’opera mastodontica. Nel 1656 si è progettato il massimo per “Nostro Signore”, ma per il nostro Dio o per noi? Fatto sta che si è realizzato quasi l’impossibile. Delizia per i nostri occhi.
284 colonne di ordine dorico e ottantotto pilastri in travertino, sono uniti da una trabeazione, coronati da una serie di 140 statue di santi alte m 3.10. Per evitare le disarmonie prospettiche che la soluzione curvilinea poteva presentare, Bernini dispose radialmente le quattro file di 284 colonne, di cui aumentò gradualmente il diametro, riuscendo così a mantenere invariate le relazioni proporzionali tra gli spazi e le colonne anche nelle file esterne. Grazie a questo accorgimento, chi guarda da due punti, (Segnalati da un disco di marmo con scritto: centro del colonnato) all’interno del colonnato di San Pietro, è possibile osservare la struttura come se fosse composto da una sola fila di colonne: la prospettiva realizzata da Gian Lorenzo è così perfetta che le altre colonne sono completamente nascoste da quelle della prima fila.
Dicono che l’Italia è conosciuta nel mondo come un grande museo a cielo aperto, e penso che sia proprio vero, abbiamo un patrimonio storico e culturale immane e nonostante tutto credo sia il paese più bello del mondo, dove da sempre tutto ciò che è arte, architettura, design, moda, è super apprezzato, cecano di copiarci, studiarci, scoprire i nostri segreti, ma la creatività è una prerogativa di noi italiani e per capirlo ci devi nascere, crescere, respirare la nostra aria. L’Italia per quanto piccola è immensa dovremmo solo imparare a sfruttarla e farla funzionare meglio.